Archivio Storico Fondazione ISEC

Ercole Marelli (società) Archivio storico

Tipologia Fondo
Data cronica
1896-1989 settembre 18

Contenuto

Il fondo conserva in particolare la documentazione amministrativa e tecnica prodotta dalle diverse Direzioni in cui era strutturata l'azienda.

Consistenza rilevata

Consistenza (testo libero)
1507 unità archivistiche in 865 buste

Storia istituzionale/Biografia

La Ercole Marelli nacque nel 1891 a Milano come ditta individuale per iniziativa di E. Marelli, in gioventù operaio al Tecnomasio italiano di Milano. Inizialmente la società produceva apparecchi elettromeccanici; a partire dal 1896 intraprese la fabbricazione di "agitatori d'aria" (gli odierni ventilatori), fino ad allora importati dagli Stati Uniti, e in pochi anni divenne una delle aziende leader del settore a livello mondiale. Trasformatasi il 28 febbraio 1900 in Società in accomandita semplice, nel dicembre 1905 inaugurò a Sesto San Giovanni un grande stabilimento, che era servito dalla tramvia Milano-Sesto-Monza e impiegava manodopera specializzata milanese e operai generici locali. Qui si producevano, oltre ai ventilatori, piccoli motori elettrici, elettropompe centrifughe e trasformatori. Tra il 1906 e il 1911 gli occupati passarono da 500 a 1.500, per metà giovani donne addette alle "sale di avvolgimento" motori. Durante la I guerra mondiale la Marelli si dedicò anche alla produzione di magneti per aerei. Il 10 ottobre 1920 cambiò ragione sociale divenendo Società anonima per azioni. Nel 1921 sorse a Sesto San Giovanni il II stabilimento, "Grandi costruzioni", dove operai e tecnici di notevole professionalità costruivano trasformatori, generatori, elettromotrici, turboalternatori e grandi pompe destinati alle centrali idro e termoelettriche di tutto il mondo. Nel 1922 morì il fondatore della società, che si era conquistato la fama di imprenditore illuminato grazie anche alle iniziative prese a favore dei lavoratori a partire dagli anni Dieci, con la costruzione, ad esempio, di case per operai e impiegati. La presidenza della Marelli venne assunta dall'ingegner Stefano Benni che mantenne l'incarico fino al 1935, allorché fu sostituito dal figlio di Ercole, Fermo Marelli. La società ebbe il massimo sviluppo nel secondo dopoguerra e nel 1963 il gruppo Ercole Marelli toccò i 7.100 addetti. A partire dal 1968, per far fronte all'abbassamento dei prezzi nel settore elettromeccanico, l'azienda iniziò una fase di radicale ristrutturazione e fu riorganizzata in quattro divisioni: Energia, Impianti e sistemi industriali di trazione e per marina, Prodotti di serie, Aerotecnica. Nel marzo 1981 la società fu sottoposta alla procedura di amministrazione straordinaria e successivamente fu posta in liquidazione. Fu chiusa nel 1993 dopo essere confluita nella Firema trasporti.

Storia archivistica

La documentazione dell'Archivio storico Ercole Marelli, dichiarata di notevole interesse storico dalla Sovrintendenza archivistica della Lombardia nel 1981, è stata versata alla Fondazione Isec in tre momenti diversi: nella primavera del 1999 è stata acquisita dalla società ABB Sadelmi la sezione fotografica dell'archivio, comprendente circa 35.000 immagini (b/n e colore); nell'estate dello stesso anno l'Archivio di Stato di Milano ha versato all'Isec la documentazione acquisita dai liquidatori della società e costituita da fascicoli cartacei e dalla biblioteca tecnica aziendale (642 titoli, 120 metri lineari, tra monografie e periodici editi nel corso del Ventesimo secolo); nel 2000 sono stati recuperati i fascicoli del personale dal 1945 al 1973 conservati presso gli uffici della società Sadelmi. Rispetto al lavoro curato nel 1990 da Duccio Bigazzi, "Gli archivi d'impresa nell'area milanese. Censimento descrittivo" (Milano, Bibliografica), abbiamo constatato lo smarrimento di una parte importante della documentazione e in particolare dei verbali dell'Assemblea degli azionisti, del Consiglio di amministrazione, del Collegio sindacale e dei Libri soci.

L'Archivio storico Ercole Marelli è costituito da 865 buste e 1507 unità archivistiche (818 fascicoli e 689 registri) che coprono un arco cronologico che va dal 1896 al 1989. La documentazione pervenuta alla Fondazione (circa 150 ml) non aveva alcun ordine ed era priva di qualsiasi strumento di corredo (elenchi di consistenza e versamento, inventari) che potesse facilitare il lavoro di ordinamento. I documenti erano fascicolati in pacchi legati con lo spago e ogni pacco comprendeva un cartellino su cui erano riportati i seguenti dati: titolo del fascicolo, estremi cronologici (espressi solo in anni), ufficio produttore e/o conservatore. Il lavoro di ordinamento si è articolato in fasi successive: nel corso della prima ricognizione sulla documentazione sono stati riportati su supporto informatico, utilizzando il programma Sesamo, i titoli originali dei fascicoli, i soggetti produttori corrispondenti e gli estremi cronologici; successivamente, sulla base di ricerche effettuate sulla storia e l'organizzazione della società, abbiamo individuato le serie e le sottoserie procedendo quindi alla relativa aggregazione dei fascicoli, verificando contemporaneamente la congruenza tra i dati precedentemente ricavati dai cartellini e il contenuto effettivo dei fascicoli. Durante questa fase si è verificato come spesso gli estremi cronologici e l'indicazione dell'ufficio produttore non fossero esatti, pertanto si è proceduto alle necessarie integrazioni e correzioni. Considerata la tipologia della documentazione si è ritenuto opportuno procedere a un ordinamento cronologico, alfabetico-cronologico (nel caso dei fascicoli personali dei dipendenti) e alfanumerico-cronologico (nel caso degli ordini/commesse gestiti dagli uffici tecnici); abbiamo quindi integrato le informazioni tratte dai cartellini originali con le descrizioni dei fascicoli; contemporaneamente li abbiamo ricondizionati, inseriti in buste idonee e collocati su scaffalature opportunamente predisposte. Dopo aver valutato la possibilità di un futuro completamento della documentazione in nostro possesso, si è ritenuto opportuno considerare il fondo archivistico a serie "aperte" procedendo di conseguenza a una numerazione progressiva di tutte le buste e ricominciando da uno la numerazione delle unità archivistiche all'interno delle serie.

Stato di conservazione

Note
buono

Inventario