Bastogi (società) Archivio storico
Tipologia Fondo
Data cronica
- 1862 settembre 18-1983 giugno 2
- Società italiana per le strade ferrate meridionali (alternativo)
Contenuto
- Il fondo conserva la documentazione prodotta dalla società Bastogi (libri sociali, atti degli organismi direttivi, documentazione contabile e amministrativa) e dalle imprese da questa controllate. La documentazione relativa alla gestione delle attività ferroviarie fu conferita al Governo italiano all'atto della nazionalizzazione delle reti ferroviarie nel 1906.
Consistenza rilevata
- Consistenza (testo libero)
- 3947 unità archivistiche in 434 buste
Storia istituzionale/Biografia
- La Bastogi nacque a Torino il 18 settembre 1862 con la ragione sociale di Società italiana per le strade ferrate meridionali per iniziativa del conte Pietro Bastogi, con lo scopo di sfruttare la concessione per la costruzione e l'esercizio di linee ferroviarie nell'Italia meridionale. Nel 1871 il capitale iniziale di 100 milioni di lire venne portato a 130 milioni e la Società ottenne la convenzione anche per le ferrovie calabro-sicule. Con la ristrutturazione del sistema ferroviario del 1885, la Bastogi ebbe in gestione la Rete Adriatica e in tale occasione l'Assemblea degli azionisti decise di costituire in gestione indipendente dall'esercizio ferroviario una quota rilevante di capitali. Da questo momento l'attività della Società si sdoppiò: da una parte la gestione ferroviaria, dall'altra l'amministrazione di un patrimonio svincolato da investimenti prefissati. Il 1906 rappresentò l'anno di svolta per la Società, allorché lo Stato procedette al riscatto delle linee ferroviarie dalle società concessionarie. La Bastogi, da allora, investì massicciamente nel settore elettrico, in imprese di costruzione e immobiliari come pure in obbligazioni e titoli di Stato nazionali ed esteri. Fu senza dubbio la nascente industria elettrica ad attrarla principalmente: nel 1915 era già in possesso di pacchetti azionari di sedici imprese del settore tra le quali l'Adriatica, la Ligure-Toscana, l'Adamello, la Società elettrica della Sicilia orientale. Dopo aver superato non senza difficoltà i problemi del primo dopoguerra, nel 1926, sotto la presidenza di Alberto Beneduce, la Bastogi riprese a sviluppare la propria attività. A seguito della crisi del 1929 fu assorbita dall'Iri; riprivatizzata, aumentò il proprio capitale sociale a 340 milioni nel dicembre 1937. Nel secondo dopoguerra la Società, che aveva sede sociale a Firenze e direzioni e sedi amministrative a Milano e Roma e vedeva nel proprio Consiglio di amministrazione i rappresentanti dei maggiori gruppi industriali del Paese, divenne il principale centro di mediazione e confronto degli interessi economico-finanziari italiani. A partire dal 1962, con la nazionalizzazione delle industrie elettriche, la Bastogi iniziò il suo progressivo declino limitandosi sempre più a gestire partecipazioni azionarie senza alcun potere di comando e iniziativa. Nel 1971 un gruppo finanziario capeggiato dal banchiere Michele Sindona promosse, senza successo, un'offerta pubblica di acquisto sui titoli Bastogi. Nel 1972, trasferita la sede sociale a Roma, la Società assunse la denominazione di Bastogi finanziaria, modificata nel 1978 in Bastogi Irbs per effetto dell'incorporazione dell'Istituto romano di beni stabili. Dopo il 1980 il gruppo Bastogi era costituito dalle divisioni Immobiliare, Costruzioni, Elettromeccanica e dai settori Elettronico e Farmaceutico. Nel 1983 la società Italmobiliare, con l'acquisizione del 23% della Società, divenne il maggiore azionista della Bastogi, attuando un processo di alienazione delle partecipazioni industriali e concentrandosi nel settore immobiliare. Nel 1986 la Sapam - Società acqua pia antica marcia finanziaria del gruppo Romagnoli assunse una quota del 58,4% di Bastogi Irbs; nel
1987, dopo aver modificato la propria denominazione in Bastogi Spa, acquistò il 42,8% della società Beni stabili. Nel 1990 il gruppo Cabassi rilevò il 47% della Società; nel 1994 la Bastogi acquistò il 50,3% di Brioschi finanziaria e l'83,11% della società Frigoriferi milanesi specializzata nella custodia di beni di prestigio. A partire dal 1998 la Bastogi è operante nel settore immobiliare tramite le società facenti capo alla Brioschi finanziaria e in quelli della custodia attraverso la Frigoriferi milanesi.
Storia archivistica
- Le vicende storiche dell'Archivio
L'Archivio storico Bastogi, dichiarato nel 1984 di notevole interesse storico dalla Sovrintendenza archivistica della Lombardia, è stato versato in deposito dall'Archivio di Stato di Milano alla Fondazione Istituto per la storia dell'età contemporanea (Isec) nel luglio del 2002.
Le prime notizie certe sulle disposizioni per la conservazione dei fascicoli d'archivio della Società italiana per le strade ferrate meridionali risalgono al 1863: nel Regolamento per l'amministrazione della Società infatti all'articolo 29 si legge: "La Segreteria tiene un archivio degli affari correnti affidati al suo Uffizio. Tiene inoltre un Archivio generale, dove alla fine d'ogni anno, vengono depositate dai vari Uffici tutte le carte che riguardano affari compiuti. Questo Archivio sarà tenuto per ordine di materie, e avrà un repertorio compilato secondo le istruzioni del capo della Segreteria".
Dopo il 22 giugno 1902 la Bastogi adottò l'Ordine generale di servizio n. 36-1902 emanato dalla Direzione generale della Società italiana per le strade ferrate del Mediterraneo di Milano in merito alla conservazione della documentazione d'archivio. Quivi i documenti sociali venivano suddivisi in due gruppi: A - Corrispondenze ed atti affini, B - Moduli. Le Corrispondenze ed atti affini vengono ripartiti in quattro categorie: 1. Corrispondenze interessanti la costituzione e l'ente patrimoniale della Società, e tutti gli atti affini, da conservarsi indefinitamente; 2. Corrispondenze ed atti affini che coinvolgano questioni legali o di massima, od importino vincoli col Governo, con altre Amministrazioni o con terzi, od interessino i fondi speciali, o che possano costituire precedenti, nonché in generale la corrispondenza e gli atti riguardanti il personale sociale, da conservarsi indefinitamente; 3. Corrispondenza di merito, cioè su fatti concreti, esclusa quindi ogni questione di massima e gli atti relativi, da conservarsi per cinque anni dall'esaurimento della questione; 4. Corrispondenza d'ordine, da conservarsi per tre anni. Gli atti di qualunque natura eretti in forma legale, sono da conservarsi indefinitamente. I termini di conservazione delle Corrispondenze ed atti affini sono stabiliti in linea generale, lasciando libertà di decisione a ciascun Servizio in base alle proprie esigenze. I Moduli comprendono tutte le altre carte in uso presso i singoli Servizi e i termini di conservazione risultano dall'unito elenco; per i Moduli di cui non è previsto lo scarto la conservazione deve intendersi a tempo indeterminato.
Con la Convenzione per il riscatto delle Strade ferrate meridionali e per la liquidazione della gestione Adriatica da parte dello Stato (decorrenza 1 luglio 1906), "gli atti, i documenti, ed in genere la parte degli archivi relativa al patrimonio ceduto, saranno consegnati al Governo; il resto rimarrà presso la Società. Le due parti avranno peraltro diritto di ottenere l'una dall'altra copia autentica, ovvero, salva restituzione, lo stesso originale degli atti, documenti e carte di archivio rispettivamente possedute" (art. 14).
A seguito della Convenzione, gli archivi della Società subirono destini diversi. Dell'Archivio degli affari generali per esempio, ordinato fin dal 1863 in 53 categorie, rimasero solamente 9 voci: Assemblee, Atti organici, Cassa pensioni e nuovo istituto di previdenza, Cassa soccorso, Collegi arbitrali, Servizi interni (per la parte riguardante il Consiglio di amministrazione), Servizi elettrici, Titoli, Assicurazioni (per la parte riguardante la proprietà Meridionale); altro esempio particolarmente significativo riguarda l'ex Archivio tecnico e patrimoniale che raccoglieva documentazione sull'organizzazione e la gestione delle linee ferroviarie e degli immobili della Società, che venne quasi completamente versato alle Ferrovie dello Stato a eccezione degli atti che riguardavano gli immobili di proprietà sociale. Contestualmente a questa operazione di cessione di documentazione, la Bastogi in accordo con le Ferrovie dello Stato procedette all'"epurazione" di una considerevole parte degli archivi.
Il 29 settembre 1923, con l'Ordine di servizio n. 4 del Direttore generale Adolfo Rossi, il Segretariato generale fu "invitato a provvedere perché [fossero] mandate al macero" carte degli archivi del personale dell'antica gestione Meridionale, della cessata Rete Adriatica e dell'ultima gestione Meridionale (1905-1906), "senza procedere a spogli per stralciare i documenti originali che vi fossero contenuti". Successivamente a questa operazione di scarto l'Archivio della Direzione della Società venne diviso nelle seguenti categorie: I. Archivio generale, II. Archivio sequestri e cessioni di stipendio, III. Archivio personale antica gestione, IV. Archivio speciale del personale antica gestione, V. Archivio delle disposizioni generali e di massima relative al personale antica gestione, VI. Archivio disciplina (antica gestione), VII. Archivio di Gabinetto, VIII. Archivio ragioneria e finanza, IX. Achivio titoli sociali, X. Archivio contenzioso, XI Archivio delle cause per gli istituti di previdenza, XII. Archivio dei contratti, XIII. Archivio affari generali e diversi, XIV. Archivio linea Lecce-Francavilla, XV. Archivio particolare Borgnini.
Dallo studio degli inventari archivistici della Società si evince che, almeno a partire dal 1923, esistevano due archivi, quello della Direzione e quello del Segretariato. Le Guide dell'archivio pratiche Direzione del 1950-51 e del 1954 riportano le seguenti categorie: I. Attività della Società (comprendente la sottocategoria "Ia. Partecipazioni e finanziamenti", in cui era raccolta la documentazione relativa a società collegate e che in seguito divenne l'Archivio delle società collegate, giunto sino a noi), II. Iniziative diverse, III. Studi, IV. Varie, V. Corrispondenza riservata Segreteria Direzione, VI. Situazioni finanziarie Meridionali, VII. Bilanci; per ciò che riguarda l'Archivio del Segretariato invece la prima Guida d'archivio pervenutaci è del gennaio 1932 e comprende le categorie: I. Affari della passata gestione, V. Contenzioso, X. Assemblea, XV. Consiglio, XX. Titoli sociali, XXV. Rappresentanza della Società, XXX. Personale, XXXV. Imposte, tasse, bollo, XL. Immobili sociali, XLV. Assicurazioni, L. Mobili attrezzi inventario e spese d'ufficio, LV. Associazioni, LX. Elargizioni, LXV. Stampa, LXX. Biblioteca, LXXV. Varie.
Con l'ultimo ordinamento dell'archivio, avvenuto alla fine degli anni Ottanta del secolo scorso a cura della Società, la documentazione dei due archivi è stata unificata dando vita alle serie: Assemblee degli azionisti; Consiglio di amministrazione (Rubriche deliberazoni); Consiglio di amministrazione (Atti delle riunioni); Comitato direttivo ed esecutivo; Sindacato azioni; Cariche sociali; Conferimento cariche sociali e poteri di firma; Libri soci; Statuti; Bilanci; Argomenti societari (Varie); Personale dipendente; Attività; Progetti (Digegni, Planimetrie); Immobili sociali; Inventari; Titoli sociali; Assicurazioni; Rimborso spese al Consiglio e ai Sindaci; Riparto utili ed emolumenti al Consiglio e ai Sindaci; Contabilità (Varie); Contenzioso; Studi, relazioni, convegni; Documentazione relativa a sen. conte Pietro Bastogi; Comitato celebrativo centenario sociale; Borse di studio in onore dr. Miranda; Premi annuali sen. avv. G. Paratore; Fondazione A. Beneduce; Stampa (Rassegne, Inserzioni, Comunicati); Pubblicazioni promozionali; Pubblicazioni sociali; Pubblicazioni varie di interesse sociale; Varie; Archivio; Corrispondenza; Registri vari.
Il riordinamento dell'Archivio
La documentazione copre un arco cronologico che va dal 1862 al 1983 e comprende 3.947 unità archivistiche (fascicoli, registri e volumi) conservate in 434 buste; le carte sono suddivise in due sezioni che riguardano la società Bastogi e le imprese dalla stessa controllate e ad essa collegate.
L'ultimo ordinamento delle carte della Società aveva prodotto due inventari, l'"Inventario generale degli atti d'archivio" e l'"Inventario degli atti d'archivio Società collegate". Già da una prima lettura dell'Inventario generale degli atti d'archivio, e dalla successiva ricognizione sulla documentazione, appariva evidente che tale ordinamento era inadeguato, non facilitava la consultazione e il reperimento della documentazione e solo parzialmente aveva tenuto conto dell'organizzazione interna della Società. In particolare, alcune serie risultavano costituite da fascicoli eterogenei. L'impressione iniziale veniva poi confermata allorché si procedeva all'analisi degli inventari storici (Archivi della Direzione e del Segretariato) che erano stati redatti dalla Società a partire dall'inizio del Novecento. Tali inventari mostravano una inequivocabile continuità dei titolari e delle serie (e sottoserie) al loro interno. Inspiegabilmente, l'ultimo inventario sembrava aver sostanzialmente trascurato i lavori archivistici precedenti, smembrando molto spesso le serie e dunque i relativi fascicoli. Il nostro lavoro dunque è consistito nel ricondurre filologicamente, laddove è stato possibile, i fascicoli alle serie originarie, in ciò aiutati dalla conservazione, in taluni casi, delle camicie "originali", ovvero precedenti l'ultimo ordinamento, riportanti quasi sempre una classificazione, costituita da un numero romano seguito dal titolo della serie e da un numero arabo seguito dal titolo di un argomento e dalle sue eventuali partizioni (ad esempio: LX Elargizioni e contributi - 3. Contributi a convegni e manifestazioni; oppure: LV Associazioni - 15. Associazione italiana per l'arbitrato, Roma (statuto, verbali, relazioni); o ancora: LV Associazioni - 15. Associazione italiana per l'arbitrato, Roma (corrispondenza). Questo discorso vale, come detto, per la maggior parte delle camicie "originali", ma non per tutte perché quelle più antiche, risalenti al periodo precedente il riscatto delle ferrovie da parte dello Stato, riportano esclusivamente la collocazione dei fascicoli nei vecchi archivi (ad esempio: Società italiana per le strade ferrate meridionali, Direzione generale, Segretariato generale, Archivio dei contratti, n. 1596; oppure: Strade ferrate meridionali, Servizio del contenzioso, n. 391-13 sub-inserti I, II). Queste vecchie collocazioni sono state da noi trascritte nelle note dei relativi fascicoli. Ovviamente, il lavoro di ricostruzione delle serie, per così dire storiche, ha richiesto anche l'analisi attenta delle carte e in particolare dei protocolli. All'interno delle serie e delle sottoserie i fascicoli sono poi stati ordinati tenendo conto della tipologia della documentazione, della classificazione originaria e/o della successione cronologica (nella maggior parte dei casi) e dell'ordinamento alfabetico nel caso dei fascicoli personali.
Le società collegate o controllate, nell'ultimo inventario curato dalla Bastogi, erano ordinate alfabeticamente e tale ordine è stato mantenuto. Iniziato il lavoro di riordino e analizzati gli inventari storici si è constatato che questa documentazione originava dalla sottocategoria "Ia. Partecipazioni e finanziamenti" dell'Archivio pratiche Direzione alle cui vicende abbiamo già accennato, dove le diverse società erano suddivise per settore merceologico e identificate attraverso un numero riportato sui fascicoli giunti sino a noi. Su tutte le camicie originali conservatesi, infatti, compariva la vecchia classificazione e l'indicazione Archivio società collegate, Parte generale o Parte speciale. Anche qui, ovviamente, la documentazione è stata ordinata tenendo conto dell'organizzazione delle società. Si è deciso di adottare alcuni criteri di uniformità nella descrizione dei fascicoli: ad esempio, gli atti costitutivi e gli statuti delle società sono tenuti sempre insieme; lo stesso dicasi per le convocazioni e i verbali delle assemblee degli azionisti e delle riunioni dei consigli di amministrazione. Nelle schede di serie relative alle società si è cercato di fornire alcuni dati essenziali (anno di costituzione, localizzazione della sede, variazioni nella ragione sociale, scopo sociale); la documentazione relativa alle società comprende in particolare: atti costituitvi e statuti, verbali delle Assemblee e dei Consigli di amministrazione, bilanci, nomine degli amministratori, corrispondenza. Una considerazione finale va fatta per la corrispondenza cosiddetta "varia" o "diversa" che, malgrado la definizione generica, conserva spesso carteggi di personaggi influenti della Bastogi e delle società collegate o controllate.
Stato di conservazione
- Note
- buono